L'ARAGOSTA
L’aragosta, conosciuta anche con il nome di aragosta europea, è un crostaceo che popola il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.
Predilige fondali rocciosi da 15 a 150m di fondo.
Rispetto agli altri crostacei ha delle notevoli dimensioni, infatti, l’aragosta può raggiungere e superare i 45 cm di lunghezza e ha un peso medio dai 1,5 ai 3kg. Il corpo è protetto da una corazza, il carapace, che è presente anche in granchi e granceole e si divide in due parti: il cefalotorace e l’addome, che contiene anche un piccolissimo pungiglione.
Il colore di questo famoso animale varia da rosso a vola a bruno.
Nella parte anteriore dell’aragosta sono presenti due lunghe antenne che hanno varie funzioni tra cui la difesa; non possiede chele.
Si nutre principalmente di plancton, alghe, conformazioni porifere e certe volte coralline e di piccoli crostacei.
La sua carne è molto pregiata ed è una specie protetta.
LA CANNOCCHIA
La cannocchia, comunemente chiamata pannocchia a causa della sua forma, è un crostaceo diffuso nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico.
Predilige fondali sabbiosi e/o con uno strato fangoso, anche se non è raro trovarla nel sotto costa.
Il carapace è di colore grigio, rosa e bianco, inoltre, la pannocchia presenta due tipiche macchie sulla parte posteriore del corpo e simile a degli occhi (questa è una caratteristica presente in altri animali, anche terrestri, come la farfalla, l’obbiettivo è quello di far credere al predatore di essere già stato visto e che la preda è pronta a scappare).
La forma, rispetto agli altri crostacei, è allungata, simile appunto ad una pannocchia.
Non vive in branco ed è un animale notturno, infatti durante il giorno dorme in gallerie scavate da lei stessa nel substrato sabbioso o continua ad espanderle, mentre la notte esce per due motivi principali: la ciaccia e la riproduzione.
In altura viene catturata con le reti a strascico, un metodo di pescare molto dannoso per l’ecosistema marino mentre nelle zone costiere è possibile prenderle con le nasse,delle “gabbiette” per pesci utilizzate sin dall’antichità.
LA CICALA DI MARE
La cicala di mare è un crostaceo classificato nella famiglia dei Scyllaridae a causa delle sue quattro antenne.
E’ diffusa nel Mar Mediterraneo, nella parte di mare compresa tra Mar Egeo e Mar Nero e in alcune zone dell’Oceano Atlantico; predilige solo fondali rocciosi, ricchi di insenature in cui nascondersi.
E’ una specie rara, e protetta in alcuni stati, come l’Italia, a causa della sua sensibilità verso l’inquinamento e verso gli improvvisi cambi di temperatura.
Durante il giorno, la Magnosella rimane nascosta in tana, molte volte con altri individui, mentre la notte va a caccia di piccoli molluschi.
Il colore varia in base alla parte del corpo, infatti la cicala di mare ha un colore più scuro nel dorso e più chiaro nel ventre; le zampe sono corte ma molto robuste, possiede delle chele, utilizzate dalla femmina per curare e pulire le uova e il carapace è resistente.
LA GRANCEOLA
La granceola o granseola è un crostaceo diffuso nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico.
Abita principalmente fondali rocciosi.
Il secondo nome, deriva dalla lingua italiana, precisamente dal dialetto veneto, infatti è l’unione di due parole: granchio e cipolla (dal momento che la forma del carapace, che si restringe sempre di più assomiglia a questa verdura).
Il loro “guscio” è di color arancione ed è ricoperto di spine; presenta delle zampe molto lunghe e sottili utili per non sprofondare nel fondale sabbioso.
La granseola è un crostaceo abile nel mimetismo, infatti quando la si pesca, è possibile osservare nel carapace alghe di svariato tipo; quest’ultimo, inoltre, viene cambiato attraverso una muta.
Si nutre principalmente di alghe, piccoli molluschi e piccoli pesci; nei mari italiani è molto diffuso e lo si può pescare attraverso con nasse e in certi casi con reti a strascico.
IL GRANCHIO
Il granchio corridore atlantico, classificato scientificamente con il nome di Percnon Gibbesi è un crostaceo che vive nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico e dal 2000, è stato avvistato nel Mar Mediterraneo.
Popola i fondali rocciosi sparsi a 200 m dalla costa, con una profondità di circa 30/40 m.
La prima segnalazione di questa specie aliena avvenne a Linosa (Italia) e solo dopo qualche anno, questo granchio riuscì a colonizzare tutto il Mediterraneo.
Nel 2015 circa, il suo areale comprendeva il Mar Tirreno, le Isole Baleari, la Turchia, la Grecia, l’Algeria, Malta e lo Stretto di Messina.
Presenta delle spine nei piedi, un carapace azzurro che raggiunge i 4cm di grandezza e delle zampe che presentano macchie gialle formate anch’esse da delle spine.
Generalmente è una specie erbivora, perché si ciba di alghe, ma ultimamente è stato avvistato mangiare dei piccoli pesci, caratteristica che lo renderebbe onnivoro.
Nonostante le svariate differenze è un competitore molto importante del granchio corridore e della pelosa.
E’ un animale molto timido e se spaventato si nasconde sotto gli scogli.
LA STELLA MARINA
La stella marina fa parte della famiglia dei crostacei echinodermi.
E’ diffusa in tutto il mondo e la si può trovare sia in fondali sabbiosi sia in fondali rocciosi e corallini.
Il numero di braccia varia di stella in stella, le più comuni ne possiedono 5 mentre esistono varie specie che ne presentano 4 o anche più di 10.
La stella marina non possiede un cervello ma è formata da articolato e dettagliato sistema nervoso che comanda tutto il corpo.
A causa della sua lentezza, la stella marina trascorre la sua giornata alla ricerca di cibo; si ciba di molluschi, come le cozze e le vongole, e di crostacei, come i ricci.
Grazie alle sue potenti braccia riesce ad aprire e a distruggere i gusci delle conchiglie, con lo scopo di mangiare l’animale che vi è contenuto.
In natura, non possiede predatori ma la sua specie viene tormentata e, a volte anche uccisa dai numerosi parassiti.